L’attuale largo Doria corrisponde all’ingresso in città per chi proveniva dalla zona del mare e dell’approdo medievale, detta appunto “La marina”; ne prendeva il nome la porta che si apriva nelle mura in questa zona. Accanto alla porta si trovava un complesso monumentale purtroppo demolito nel 1938, il castrum o fortificazione sorto a difesa del flusso umano e commerciale che entrava in città dalla parte del mare; fortificazione delle mura risalente almeno all’età comunale, affiancata da due possenti torri e divenuta dopo il 1251 sede della guarnigione di armati genovese. Passato progressivamente in mani private, nel Cinquecento il castrum apparteneva ai conti Cazulini, che lo trasformavano in un palazzo coronato da “aeree gallerie” di cui possediamo una ricca documentazione; diveniva poi, nel secondo Seicento, il monastero di San Tommaso, istituito da Gio Maria Oddo per l’educazione delle fanciulle. Il monastero, abolito dalle leggi di età napoleonica, passava al Comune: la sua chiesa diveniva il Teatro, centro della vita sociale cittadina nell’Ottoceno e nel primo Novecento, e il resto del complesso era utilizzato per scopi istituzionali e abitazioni; finché, nonostante una forte opposizione, venne sciaguratamente demolito e fu oggetto di una vistosa speculazione edilizia. Il fronte est della cinta muraria medievale, noto dalle raffigurazioni antiche e che si può supporre ricalcasse anche qui la cinta muraria romana, era stato demolito negli anni Trenta del’Ottocento, per permettere un più agevole ingresso in città a carri e grandi carrozze.
La città antica affaccia oggi sull’ampia piazza del Popolo: era area di scambi già dal medioevo e vi si trovava, appena fuori le mura, la clapa piscium, la grande “ciappa” in pietra su cui veniva esposto e offerto il pescato che giungeva dal mare, in un luogo esterno alla città per evidenti ragioni di igiene, commercio peraltro minuziosamente regolato dagli Statuti con norme di frequente aggiornamento. Accanto, cominciavano gli orti, ciascuno in una’area ben identificata dalla toponomastica (orti de la clapa, orti de la Centa, successivamente orti ad marinam, ecc.). La linea di costa nel medioevo, con l’approdo, era nei pressi dell’attuale linea ferroviaria, ma l’apporto alluvionale del fiume continuava ad ingrandire l’area della spiaggia. Poco oltre, poiché il castrum medievale aveva ormai cessato le sue funzioni di avvistamento e difesa, una decisione del governo della Repubblica portava nel 1585 alla costruzione di un’altra fortificazione, il “Fortino”, di cui si conserva il preciso progetto. In questa struttura quadrangolare tipica dell’edilizia militare di fine ‘500 con guardiole agli angoli, è stata oggi allestita una postazione museale multimediale sulle risorse storiche, archeologiche e naturalistiche dell’isola Gallinaria e dei suoi fondali.