Albenga ha un variegato entroterra costellato di borghi medievali e villaggi, distribuiti a macchia di leopardo tra la vasta piana e le valli che la circondano. Un territorio di richiamo turistico in grado di offrire: centri storici medievali, eccellenti prodotti enogastronomici, numerosi sentieri percorribili e un'area marina protetta. Di seguito si presentano Val Neva, Val Pennavaire, Valle Arroscia e Val Lerrone

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Val Neva

Castelvecchio di Rocca Barbena 

Borgo medievale ligure rimasto intatto nella sua fisionomia originale. Il colpo d'occhio è di grande suggestione: il borgo arroccato alle pendici del colle, sulla cui cima si erge fiero il castello della famiglia dei Clavesana, ancora oggi il punto di riferimento visivo e il fulcro attorno al quale si è sviluppato l'intero abitato.
E' piacevole perdersi tra le strette vie e i cunicoli del centro storico, dove si possono ammirare esempi di tipiche case/fortezza e i caratteristici archi in pietra che sostengono le case le une alle altre, elemento architettonico peculiare dei borghi liguri. La Rocca Barbena, con i suoi 1090 m., domina il paesaggio circostante, caratterizzato da fitti boschi intervallati, a quote più basse, dalle colture di ulivo. L'altra via dei monti liguri, il principale itinerario escursionistico regionale, passa dalla Rocca con la sua tappa numero 12, mentre il sentiero di Ilaria del Carretto è un facile e piacevole percorso che, dalla parrochia di Castelvecchio, raggiunge in soli 4 km il vicino borgo di Zucarello.

Cisano 

Ex borgo fortificato, oggi rappresentato da una torre accanto alla Parrocchia di Santa Maria Maddalena, trasformata in torre civica, mentre i resti delle antiche mura sono ancora in parte visibili. La frazione di Conscente è caratterizzata dall'elegante profilo dell'antico castello, uno dei meglio conservati del comprensorio, risalente al XV secolo e appartenuto un tempo ai marchesi Rolandi Ricci del Carretto. 
il clima e l'ambiente naturale favoriscono la coltura dell'olio extra vergine di oliva, dei vini tipici locali (Pigato in primis), e di prodotti caseari, tutte specialità che si possono assaggiare in loco presso le aziende proddutrici presenti sul territorio o presso i numerosi agriturismi e ristoranti. Il Comune è compreso all'interno del Sistema Ambientale di Poggio Grande, area naturalistiva con flora e fauna di pregio; un tempo utilizzato come via di transumanza per il bestiame, conduce in circa un'ora e mezza alla cima del Pizzo Ceresa, che domina, dall'alto dei suoi 710 m., tutto il circondario, garantendo splendidi panorami su tutta la piana e sul mare.

Zuccarello

Borgo fortificato ancora integro nella sua struttura architettonica originale, con una via porticata che lo attraversa per tutta la sua interezza, retaggio della natura commerciale del borgo. Nel medioevo erano numerose le botteghe che sorgevano sotto i portici, sostituite oggi da bar, ristoranti e negozi. Uno splendido ponte a schiena d'asino attraversa il corso del Neva e conduce alla Porta del Ponte, uno degli accessi originali del borgo insieme a Porta Soprana e Porta Sottana: si tratta di uno dei ponti medievali meglio conservati di tutta la regione ed è uno dei simboli di Zuccarello. Al piano inferiore dell'oratorio di Santa Maria Nascente si trova un vero e proprio gioiello nascosco: uno dei teatri più piccoli d'Italia. Il castello, preesistente alla fondazione di Zuccarello, sorge in posizione dominante sulla cima del colle che sovrasta il borgo. Proprio dal castello passa il sentiero che, in un'ora di cammino, conduce al vicino borgo di Castelvecchio di Rocca Barbena, un itinerario mozzafiato sia per la irraggiungibile bellezza del paesaggio, sia per i numerosi motivi di interesse storico che accomunano i due borghi.

Val Pennavaire

Castelbianco

E' l'unione di borgate differenti, accomunate da una struttura architettonica omogenea. Oresine è la borgata più "intima", alle pendici del monte Lapeau, dove i protagonisti sono i boschi di castagni. Da Oresine bastano pochi passi per arrivare alla Colletta, la borgata che ha reso Castelbianco famosa in Italia e non solo; quella che era una frazione ormai abbandonata e in rovina da decenni, è stata oggetto di una mirabile opera di recupero architettonico che, nel rispetto delle strutture architettoniche e dei materiali originali, ha ridato al borgo il suo aspetto unico, proiettando però nel futuro. Oggi Castelbianco è metà di un turismo variegato e molti scelgono di percorrere uno dei sette sentieri comunali segnalati che uniscono le diverse borgate e permettono di godere di spettacolari panorami immersi in una natura veramente incontaminata. Sempre più numerosi appasionati di arrampicata scelgono Castelbianco come base di partenza per affrontare le numerose pareti attrezzate che si trovano in Valle. Prodotti tipici sono le ciliegie, nella varietà autoctone "Cantui Giancai e Cantui Negrai". Molto diffusa anche la coltura dell'olivo e delle piante aromatiche.

Nasino

La bellezza di questa vallata, con i suoi fitti boschi, i limpidi corsi d'acqua e rilievi calcarei quasi dolomitici, fa da sfondo a questo piccolo borgo rurale, che offre diversi spunti per una visita. Nasino offre un castello, di cui rimangono due torri e alcuni affreschi e la chiesa Parrochiale di San Giovanni Battista, che, a dispetto di una facciata piuttosto sobria accoglie al suo interno pregevoli affreschi e diversi altari in stile barocco. Il Santuario della Natività della Vergine, in località Madonna di Curagna, colpisce per la sua pianta ottagonale e l'altra cupola, che ne fanno uno degli edifici di culto più singolari del comprensorio. Da Nasino passa il Sentiero delle Terre Alte, una delle più importanti direttrici escursionistiche liguri, con le sue tappe 4 e 5, Ponterotto/Nasino e Nasino/Erli; una buona occasione per gli sportivi e gli amanti del trekkink per scoprire in modo attivo questo meraviglioso territorio, costellato da fitti boschi e da colture di ulivo.      

Valle Arroscia

Ortovero

A Ortovero trova dimora una delle quattro sedi dell'Enoteca Regionale della Liguria, dove si possono degustare e acquistare ì vini locali (i bianchi Pigato e Vermentino e i rossi Rossese e Ormeasco) e anche gli altri vini prodotti in altre zone della Liguria, sia di levante che di ponente. Altri frutti che regala questo fortunato territorio sono le pesche e le primizie ortofrutticole, l'olio extra vergine di oliva e i magnifici fiori e piante coltivate all'aperto e in serra. La borgata principale di Strà svela il suo carattere più originale è suggestivo nella parte più antica dell'abitato, quella che sorge proprio a ridosso del corso dell'Arroscia, dove si respira appieno l'atmosfera dei tipici borghi liguri caratterizzati da strette viuzze e case addossate le une alle altre.

Risalendo la Valle si giunge dopo solo due chilometri a Pogli, la più importante frazione di Ortovero, borgo fortificato fondato dalla città dì Albenga nel 1288 a scopi difensivi, come avamposto a sbarramento dell'imbocco della Valle Arroscia. Due torri sono ancora ben riconoscibili, mentre poco rimane delle antiche mura. Pogli diede i natali nel 1900 a Frate Ave Maria, Eremita della Divina Provvidenza rimasto cieco per un incidente da ragazzo, riconosciuto dalla chiesa come Venerabile. A Pogli è visibile la sua casa natale, nel centro della borgata. Durante la Settimana Santa si concentrano importanti rituali che sono entrati nella tradizione religiosa e folcloristica di Ortovero, come la benedizione e distribuzione del pane del Giovedì Santo e la Processione del Balzo del Venerdì mattina, seguita la sera dalla processione con il Cristo morto e i caratteristici crocifissi artistici. Come già accennato Ortovero sorge su particolari terreni sabbiosi e argillosi, ricchi dì fossili risalenti al Pliocene, che prendono il nome di Argille di Ortovero, e che si possono ammirare soprattutto in località Rio Marassano, poco oltre la borgata Pozzo: Il pregevole contesto naturale costellato da sentieri e percorsi, adatti sia al trekking che alla mtb, vede anche la presenza di una testuggine palustre endemica della zona.

 

Val Lerrone

Villanova d'Albenga

L'abitato, costruito a pianta poligonale, si presenta ancora in buona parte circondato dall'antica cinta muraria con la presenza delle dieci torri e delle due porte d'accesso. Al centro del borgo si conserva il pozzo medievale, divenuto simbolo di Villanova e fino agli anni trenta del XX secolo l'unico distributore d'acqua potabile per gli abitanti, con le catene e i secchi d'epoca.
Nel territorio comunale di Villanova d'Albenga è situato l'Aeroporto Internazionale "Clemente Panero", identificato oramai come scalo aereo di Albenga e Savona

Garlenda

E' un piccolo comune di circa 1.300 abitanti, che ha saputo valorizzare con equilibrio il rispetto della tradizione  agricola, l'utilizzo di risorse storiche come il Castello della Meridiana, con l'importante insediamento golfistico a 18 buche e le risorse paesaggistiche come gli antichi sentieri.
Garlenda gode di una vivace stagione estiva ricca di manifestazioni storiche, gastronomiche e sportive; è rinomato il grande Meeting Internazionale della Fiat 500 che si tiene nel primo weekend di luglio