Il Fortino e l'Isola Gallinara

Lo sapevate che Albenga nasce come una città marinara?!? Prima del XIII-XIV secolo il fiume Centa scorreva più a nord della città nella zona ora chiamata “Pontelungo”. Il mare era molto vicino alle mura della città, tanto che avevamo un’antica porta chiamata “Porta Marina”, protetta dal Castello di Porta Marina. In seguito alla probabile deviazione naturale del corso del fiume, abbiamo un graduale innalzamento del livello del terreno e un allontanamento della linea di costa.

Con questo arretrarsi veloce della spiaggia, nei secoli XIV-XVI, è stato necessario costruire un fortino, più avanti rispetto alle antiche mura cittadine, che avesse la funzione difensiva e di avvistamento, in quanto era posizionato sulla linea di costa (a circa 200 metri dall’attuale). Il fortino è stato edificato nel 1586 per volere della Repubblica di Genova in quanto permetteva un pronto intervento militare contro le incursioni piratesche. Ha una struttura a pianta quadrata, è rafforzata agli angoli da un bugnato a guardiole e con un piano centrale senza aperture verso l’esterno ed un piano superiore, su cui erano state costruite sovrastrutture e che solo nel XX secolo vennero demolite.

Nel 1953 venne poi ceduto all'Ospedale civile di Loano, passato poi in mano al Comune loanese, ritornò ad essere di proprietà del Comune di Albenga nel 2006 e nell'anno successivo incominciarono i lavori di restauro che permisero la riapertura al pubblico. Nel 2011 venne dato in concessione alla Fondazione Gian Maria Oddi, diventando il Museo Multimediale dell'Isola Gallinara.

Importante è stato dedicare un luogo a questo tesoro. L'isola Gallinara, si trova all'allargo della costa albenganese e, con la sua simpatica forma a tartaruga, è diventata uno dei simboli della città.  Ricca di flora, la Gallinara, chiamata così perché al di sopra vi viveva una specie particolare di galline selvatiche, è stata espressamente citata già da Catone e da Varrone nel II e nel I secolo a.C.. Ottenne una particolare importanza durante il periodo del monachesimo tardo romano e bizantino, inoltre vari studi attestano che sull'isola soggiornò, tra il 356 e il 360 a.C., San Martino da Tours mentre sfuggiva da Milano alle persecuzioni degli Ariani. In seguito a questo, i primi monaci che sostarono sull'isola, dedicarono a San Martino il monastero. L'abbazia divenne particolarmente potente nei secoli dell'alto Medioevo acquistando grandi proprietà nella Diocesi di Albenga e fuori.

Un esempio di questi possedimenti sono: la chiesa di Santa Maria in Fontibus, la chiesa di San Calogero e il Monte di San Martino fuori delle mura. Dal XV secolo ne incominciò il declino e la cessione dei beni. L'abbazia diventò “commenda” e la Repubblica di Genova vi costruì sopra una torre di vedetta per controllare la costa albenganese da possibili incursioni. Rimase di proprietà della Diocesi fino al 1842, anno in cui il Vescovo Raffaele Biale la vendette a privati.

Informazioni

Contributo
A cura del Gruppo FAI Giovani Albenga – Alassio

Bibliografia
N. Lamboglia, “Albenga romana e medievale”, Istituto Internazionale degli Studi Liguri, Albenga-Bordighera 1979.
L.L. Calzamiglia, “L'isola Gallinara e il suo monastero”, Dominici Editore, Imperia 1992.