La Piazza dei Leoni costituisce uno degli spazi più noti e caratteristici della città antica, racchiusa tra le absidi della Cattedrale, la schiera delle case medievali dei Costa raggruppate intorno alla torre e la sobria facciata del palazzo Costa, poi del Carretto di Balestrino e dal 1954, per donazione di Domenico del Carretto di Balestrino, residenza del vescovo di Albenga. La schiera di case medievali del lato nord presenta tipologie edilizie diverse (XIV-XV sec.); La torre è l’ unica della città ad aver la base in grossi conci in pietra del Finale, con porta ad arco ogivale; la sommità del paramento in mattoni è decorata con tre cornici di archetti pensili, evidente imitazione della decorazione del campanile della Cattedrale, e dal coronamento con merlatura ghibellina. La casa medievale accanto alla torre ha, sul retro prospiciente la via Pertinace, un’ampia loggia con archi ogivali, oggi tamponata. La piazza nel medioevo era sede del mercato più vivace della città, il forum callegariorum o scoferiorum, dove calzolai e conciatori di pelle lavoravano ed esponevano i loro manufatti: si trattava di un artigianato molto importante per l’esistenza di numerose concerie esterne alle mura, lungo il fiume. Centro vivace di commerci e scambi, la piazza ospitava anche, in un angolo, il mercato dei fichi (forum ficuum), mentre nell’antico palazzo vescovile che chiudeva la piazza sul lato ovest si trovavano le botteghe dei vinai (forum vini).
Dopo il medioevo, la piazza veniva in parte occupata dalla costruzione (1519-1525) del Palazzo Costa che costituisce il primo esempio in città di palazzo cinquecentesco articolato con ampio scalone e due piani nobili. L’atrio a pianoterra custodisce alcune importanti testimonianze epigrafiche: in particolare la lapide che commemora la ricostruzione della città dovuta al generale Flavio Costanzo, poi imperatore Costanzo III, marito di Galla Placidia, in distici elegiaci, attribuita a Rutilio Namaziano e datata intorno al 417 d.C. Al secondo piano nobile, l’ampio salone di rappresentanza ha un importante soffitto ligneo a cassettoni, decorati con teste di imperatori romani, ghirlande di fiori e fogliami e stemmi; nella fascia sottostate, decorazione con cortei di cavalli, personaggi mitici e ancora stemmi, opera del pittore locale Bernardo Reubado. Il salone aveva fino ai primi anni Cinquanta del secolo scorso le pareti ricoperte di dipinti di molte misure, importante collezione purtroppo dispersa dopo la morte dell’ultimo Del Carretto.
La piazza prende il nome dai tre leoni in pietra che la decorano, quasi a guardia del palazzo, spediti da Roma da Ottavio Costa e qui sistemati dal fratello abate Alessandro nel 1608.